Notule

 

 

(A cura di LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XVIII – 27 febbraio 2021.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: BREVI INFORMAZIONI]

 

Scoperto e descritto il movimento più rapido del Regno Animale. Dulichiella appendiculata, un crostaceo anfipode microscopico simile a un minuscolo gambero, compie con la sua appendice a forma di chela un movimento la cui esecuzione richiede meno di 50 microsecondi, ossia può avvenire 10.000 volte nel tempo di un nostro battito di palpebre. L’amplificazione acustica ha reso udibile ad ogni movimento una sorta di schiocco. Un aspetto veramente curioso è che ciascun movimento, nell’acqua, genera un microscopico getto, responsabile attraverso il cambiamento pressorio dell’acqua, di un fenomeno di cavitazione con la genesi di miriadi di bollicine. [Cfr. Tess Joosse on “Science” from “Current Biology” (first advance online publication on Feb. 8, 2021)].

 

Ricercatori per la prima volta sono entrati nei sogni lucidi di volontari e hanno parlato con loro. Lo studio, condotto in quattro laboratori (Francia, Germania, Olanda e USA) con 36 partecipanti, dimostra che si possono ricevere ed elaborare durante il sonno informazioni complesse provenienti dall’esterno. Benjamin Baird, uno studioso del sonno dell’Università di Wisconsin-Madison che non ha preso parte alla sperimentazione, ha osservato che questo studio mette in crisi la definizione stessa di sonno quale stato in cui il cervello è disconnesso sensorialmente e non cosciente del mondo esterno. Fra i 36 partecipanti solo alcuni erano esperti sognatori lucidi, gli altri non avevano esperienza di sogni lucidi ma erano in grado di ricordare almeno un sogno a settimana.

Dopo uno specifico addestramento e con un artificio, i ricercatori sono “entrati” nei sogni dei volontari, ossia sono riusciti a farsi presenti nella “coscienza del sogno” ed hanno rivolto ai sognatori, in tutto, 158 domande. Nel 60,8% dei casi non c’è stata risposta; nel 17,7% la risposta non era chiaramente udibile o intellegibile; solo al 3,2% delle domande la risposta è stata erronea. La sorpresa è che nel 18,6% dei casi, i sognatori lucidi hanno risposto in modo esatto e bene scandito, in associazione con l’esperienza della presenza dell’autore della domanda nel proprio sogno.

Lo studio presenta aspetti molto interessanti per i quali si rimanda alla lettura dell’articolo originale. I ricercatori sperano, perfezionando la tecnica, di poter impiegare le “conversazioni durante il sogno” a scopo psicoterapeutico, per aiutare a superare memorie traumatiche, correggere apprendimenti nocivi, migliorare l’umore e accrescere la creatività. Anche se a noi sembra di riconoscere le stesse aspettative che si avevano in passato per il trattamento ipnotico.

Sofia Moutinho di Science paragona questo accesso nei sogni a quanto faceva il personaggio interpretato da Leonardo Di Caprio nel film Inception: entrava nei sogni delle persone e rubava i loro segreti custoditi nel subconscio. Le persone che non rispondono, ossia non interagiscono attraverso la “coscienza del sogno”, sono ancora la maggioranza e sarà necessario studiare ancora molto per tentare di creare un metodo affidabile e realmente impiegabile nella pratica clinica. [Cfr. Konkoly K. R., et al. Real-time dialog between experimenters and dreamers during REM sleep. Current Biology AOP – doi: 10.1016/j.cub.2021.01.026, 2021].

 

La scuola “in presenza” responsabile di una quota considerevole dei nuovi contagi. In tutte le città della provincia di Brescia i focolai di inizio sono stati individuati nella scuola materna. Per la diffusione della variante inglese la carica virale sufficiente a trasmettere il contagio è molto più bassa e i primi controlli effettuati in Lombardia dalle ASL registrano che in ogni caso si è contagiata l’intera famiglia dei bambini e degli insegnanti.

Stiamo avvertendo dallo scorso anno dell’altissimo rischio potenziale rappresentato dalla scuola: con la permanenza per ore in un’aula in cui si respira la stessa aria e si adoperano semplici mascherine chirurgiche, basta un solo positivo per esporre tutti i presenti a una probabilità di contagio altissima. [BM&L-Italia news, febbraio 2021].

 

Studio IHME (USA) rileva un grave rischio per alcune regioni italiane. L’inadeguatezza dell’algoritmo che definisce il colore delle regioni italiane, concepito come compromesso fra pressioni politiche, esigenze economiche e capacità del servizio sanitario di fare fronte alle richieste di ricovero e cura, è stata indirettamente rilevata anche da uno studio condotto dall’istituto di ricerca di Seattle IHME finanziato da Bill Gates. Secondo quanto accertato dai ricercatori americani, la Campania, le Marche, l’Umbria e le province autonome di Trento e Bolzano con le attuali misure rischiano presto un collasso per sovraccarico delle terapie intensive e, se non interverranno drastici cambiamenti, rimarranno ad alto rischio fino a giugno. [BM&L-Italia news, febbraio 2021].

 

Mentre si discute se sia già cominciata la terza ondata, dallo scorso autunno si continua a morire in centinaia al giorno di COVID-19. Per medici e ricercatori è discutere del nulla: le “ondate di virus” non sono emanate a getto da una fonte misteriosa; questa vecchia espressione descrittiva indica un incremento massiccio che dura nel tempo come un’onda ma, mai come in questa condizione, è un’espressione fuorviante da evitare. Abbiamo più volte ricordato che la crescita esponenziale dei contagi è dovuta ai comportamenti umani e alle condizioni funzionali dell’organismo che influenzano la sua recettività; abbiamo ricordato che “periodo invernale” non vuol dire solo abbassamento della temperatura che favorisce la vasocostrizione periferica con riduzione di sangue e secrezioni che alimentano le difese anticorpali delle mucose, ma anche differente assetto neuro-endocrinologico che influisce negativamente sul sistema immunitario. Con una maggiore recettività, lo spostamento quotidiano di centinaia di migliaia – o forse qualche milione – di portatori asintomatici o con sintomi trascurabili produce gli effetti nefasti che si registrano ogni giorno.

Facciamo un confronto a un mese di distanza: 23 gennaio 13.331 nuovi casi, 23 febbraio 13.314 nuovi casi. È impressionante: il dato è quasi identico. Questo vuol dire che con queste misure non si ottiene nulla. Dalla scorsa estate i due fattori principali e certi di limitazione della diffusione sono le guarigioni e le morti.

Intanto, due giorni dopo, lo scorso giovedì 25, i nuovi contagi sono nuovamente saliti quasi a ventimila: 19.886 con 308 morti. La Lombardia, con 4.243 nuovi casi e 44 morti, è nella fascia gialla come la Sardegna che ha solo 80 nuovi contagi in tutta l’isola (!). Che senso hanno le “fasce di colore” se la regione di gran lunga prima per contagi e con il maggior numero di casi di variante inglese è nella stessa fascia dell’ultima? Si sottolinea, in proposito, che l’Unione Europea assegna il colore rosso a tutta l’Italia, tranne la Sardegna e la Valle d’Aosta. La Campania, per la quale De Luca chiede dall’autunno 2020 la zona rossa, è in zona arancione con 2.385 nuovi contagi e un’incidenza superiore al 10%.

Venerdì 26, prima del nostro invio per la pubblicazione di queste notule, abbiamo ricevuto la notizia che la Lombardia diverrà “arancione”.

Anche a coloro che vivono in una “bolla di incoscienza” e chiedono il ritorno completo alle attività sociali come se la pandemia fosse cessata e non fossimo in piena emergenza con varianti di SARS-CoV-2 più pericolose del ceppo originario, il cordoglio pubblico per la morte dei campioni dello sport ricorda cosa stia accadendo.

Fausto Gresini, due volte campione del mondo di motociclismo, ricoverato per COVID-19 da dicembre, è morto per complicanze polmonari martedì 23 febbraio; aveva da poco compiuto 60 anni. Tre giorni prima era morto Mauro Bellugi, campione di calcio e amabile commentatore televisivo, testimone di un’epoca celebrata come quella dello “sport romantico”[1], aveva già a dicembre subito l’amputazione dei due arti inferiori per complicanze circolatorie della malattia da coronavirus.

Se Bellugi non avesse continuato a frequentare gli studi televisivi non si sarebbe contagiato; se avesse seguito l’esempio di alcuni suoi colleghi commentatori che dallo scorso anno continuano ad apparire in collegamento via computer da casa propria, sarebbe ancora a trasmettere forza e ottimismo come ha sempre fatto nella vita. Per molti sono necessarie queste evidenze per rendersi conto che esporsi al rischio di contagio può costare la vita.

Concludendo, le mezze misure adottate in Italia in questo periodo, con una percentuale di vaccinati ancora bassissima (Israele ha già vaccinato più della metà della popolazione e anche i principali stati europei stanno procedendo a ritmo elevato) non sono adeguate alla protezione da un virus la cui letalità non è ristretta agli ultraottantenni con altre patologie.

 

Il veleno psicologico delle idiozie disinformanti anche se diluito nella comunicazione causa danni. Ci tocca sentire un giornalista che, su una rete televisiva a diffusione nazionale, pontifica dicendo che non ci sono studi scientifici che dimostrino l’efficacia del lockdown; come dire che non ci sono studi scientifici che dimostrino che se non tocco il fuoco non mi brucio. Che discorsi? Se un virus si diffonde solo passando da una persona infetta a una sana, lo capisce anche un bambino che se le persone non si incontrano non si può avere contagio e diffusione. Si fa arrivare a milioni di telespettatori, che includono tante persone abituate alla passività mentale, il messaggio che evitare di incontrare il virus non serve a proteggersi: una follia colpevole; un comportamento che in Germania, ad esempio, è passibile di gravi sanzioni.

Un’altra sciocchezza che alcuni operatori dell’informazione ci propinano dallo scorso anno è che il “rischio zero” non esiste. Esiste, eccome. Se me ne sto da solo in casa e quando esco sono protetto da mascherina a filtraggio virale, non incontro nessuno e mi tengo a grande distanza da qualsiasi altra persona che si aggira nei paraggi sono in una condizione di “rischio zero”[2]. È importante affermare questo per supportare un atteggiamento razionale e non nutrire tentazioni fatalistiche irragionevoli, come si fa quando si insinua che si rischia in ogni caso. Il virus SARS-CoV-2 non è un’entità ignota dai poteri occulti che può colpire imprevedibilmente: è un parassita intracellulare obbligato dell’organismo umano.

Si continua in Italia col malvezzo da paese sottosviluppato di mettere sullo stesso piano il parere tecnico peritale di chi indica come il professor Ricciardi una misura protettiva di buon senso, che peraltro gli altri paesi stanno adottando da tempo e ripetutamente, con ciò che passa per la mente a una persona del tutto ignorante della materia medica, che usa irresponsabilmente il mezzo di comunicazione di massa per farsi propaganda personale, dicendo ciò che la gente stanca di restrizioni e in difficoltà economica preferisce credere[3].

Studi di psicologia dei mass media hanno dimostrato che questo modo di fare comunicazione e intrattenimento genera un interesse maggiore di un corretto servizio di informazione sociale, facendo più audience; ma la maggior parte degli ascoltatori ne ricava che tutto è opinabile, che non si sa bene nulla di preciso e, alla fine, tutto è arbitrario. È il modo migliore per nutrire tesi irrazionali e facilitare il mancato rispetto delle regole.

 

Notule

BM&L-27 febbraio 2021

www.brainmindlife.org

 

 

 

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[1] A venti anni fu acquistato dall’Inter: era così contento che non chiese nemmeno dello stipendio, allora il presidente Angelo Moratti gli regalò una villa presso Stintino.

[2] All’aria aperta, come ha dimostrato anche lo studio recente condotto a Torino, da noi citato più in dettaglio in altre occasioni, non si rilevano virus vivi in sospensione aerea in grado di contagiare.

[3] Durante quella trasmissione è stato anche affermato con piglio dittatoriale che la parola lockdown non deve essere più pronunciata! Ma questi signori credono davvero che a noi e ai membri del CTS piaccia chiuderci in casa per capriccio?